⏱ Lettura: 3 minuti ➡️

Tassazione separata arretrati calcolo: ecco le tabelle degli aumenti e degli arretrati

 

Il 2 novembre 2022 è stato firmato il rinnovo del contratto della sanità pubblica, un CCNL con nuove tabelle retributive che riguarda mezzo milione di lavoratori tra infermieri (227 mila in tutto), personale sanitario e amministrativo: da quando entreranno in vigore le nuove regole ci saranno diverse novità come l’aumento di stipendio, il pagamento degli arretrati e nuove indennità per alcuni ruoli.

 

Dopo il via libera della Corte dei Conti, il contratto collettivo nazionale del comparto sanità per il triennio 2019-2021 è stato siglato presso la sede romana dell’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, dalle sigle sindacali più rappresentative del comparto: Cgil, Cisl, Uil, Fials, Nursind e Nursing up. L’ok è arrivato dopo una lunga trattiva.

Ma andiamo a vedere quali saranno gli aumenti nella busta paga del personale sanitario, amministrativo e degli infermieri: l’incremento tabellare su 13 mensilità, riconosciuto a regime dal primo gennaio 2021, va da un minimo di 54,50 euro a un massimo di 98,10 euro, a seconda del ruolo.

A questa cifra si sommano le nuove indennità previste con il rinnovo del contratto nazionale di lavoro della sanità per alcuni profili professionali specifici, dagli infermieri fino a chi lavora nei pronto soccorso. Secondo le stime l’aumento medio degli stipendi sarà di circa 175 euro al mese, grazie alle risorse che le leggi di bilancio degli ultimi due governi hanno assegnato al settore.

 

Ecco la tabella arretrati CCNL 19-21 : 

 

 

Per quanto riguarda l’aumento degli stipendi del personale sanitario, amministrativo e degli infermieri, il secondo tassello del rinnovo del contratto 2022 riguarda il pagamento degli arretrati in busta paga, secondo una tabella ben precisa a seconda della categoria. Le cifre vengono calcolate a partire dal primo gennaio 2019, al netto dell’indennità IVC già ricevuta dai lavoratori.

In particolare, oltre agli arretrati contrattuali, vengono prese in considerazione diverse indennità (su 12 mesi), a seconda del profilo professionale:

  • Indennità di specificità infermieristica
    viene riconosciuta per i profili di infermiere, infermiere pediatrico, infermiere senior, infermiere pediatrico senior, infermiere generico o psichiatrico con un anno di corso senior, puericultrice senior, infermiere generico, infermiere psichiatrico con un anno di corso, puericultrice;
  • Indennità di tutela del malato
    è pagato a tutto il personale sanitario per cui non viene riconosciuto l’indennità infermieristica, agli OSS, agli assistenti sociali, ai massaggiatori e podologi;
  • Indennità di pronto soccorso
    sarà definita a pieno regime da ogni azienda sanitaria in base alle risorse che arriveranno per questa indennità. I sindacati stimano il pagamento in circa 100 euro al mese.

Il testo completo del nuovo contratto per la sanità pubblica è disponibile in pdf sul sito dell’Aran, qui sotto invece le tabelle retributive con le stime degli arretrati.

Quando il pagamento degli arretrati agli infermieri. Attenzione alla tassazione separata

Ma quando avverrà il pagamento degli arretrati previsti dal rinnovo del contratto collettivo per il personale della sanità e degli infermieri? Secondo quanto reso noto dal sindacato NurSind  il versamento avverrà già nella busta paga di novembre 2022.

In media questa somma si aggirerà intorno ai 4.000 euro per gli infermieri e sui 2.500 euro per gli  OSS.

Bisogna tenere presente che quando sarà fatto il pagamento degli arretrati previsti dal rinnovo del contratto della sanità pubblica e degli infermieri, queste cifre saranno sottoposte a una tassazione separata. Si tratta di un particolare calcolo che viene applicato alle somme riferite ad anni passati che vengono versate tutte insieme ai lavoratori. In questo caso l’aliquota in base alla quale si pagano le tasse viene determinata guardando i redditi dei due anni precedenti a quello in cui si percepiscono gli arretrati.

Quando si applica la tassazione separata su compensi arretrati erogati in anni successivi a quello a cui si riferiscono?

A chiarirlo è l’Agenzia delle entrate con risposta all’interpello numero 223 del 29 marzo 2021, ovvero si applica la tassazione separata quando i tempi per erogare le somme si allungano a causa di effetti di leggi, contratti collettivi, sentenze, atti amministrativi e in generale per cause che non riguardano la volontà delle parti coinvolte.

L’art.17 del DPR 917/86, TUIR, individua i redditi soggetti a tassazione separata.

Rientrano tra i redditi soggetti a tassazione separata:

gli emolumenti arretrati per prestazioni di lavoro dipendente riferibili ad anni precedenti, percepiti per effetto di leggi, di contratti collettivi, di sentenze o di atti amministrativi sopravvenuti (cd. cause giuridiche), o per altre cause non dipendenti dalla volontà delle parti (cd. situazioni di fatto).

Dunque, affinchè si possa applicare la tassazione separata è necessario il ricorrere delle seguenti condizioni:

  1. gli emolumenti siano corrisposti in un periodo d’imposta successivo a quello in cui è stata prestata l’attività lavorativa;
  2. il ritardo (periodo d’imposta successivo) derivi da leggi, contratti collettivi, sentenze o atti amministrativi sopravvenuti.

Ad ogni modo, si deve trattare di cause non dipendenti dalla volontà delle parti.

 

Iscriviti al NurSind Ascoli Piceno e rimani sempre aggiornato e tutelato, clicca qui

 

Maurizio Pelosi
3338084111

 

 

 

 

 

 

cghfcg

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

× Hai bisogno di Aiuto?